La vergogna

Scene di ordinaria (purtroppo) amministrazione sul campo del San Carlo, dove è andata in scena la partita di andata degli ottavi dei Regionali (terminata 2-2). Il guardalinee Caracciolo infatti si è messo in mostra ancora una volta per le sue azioni volte a fermare la propria squadra. Chiamato a svolgere il ruolo di guardalinee, il mostro (come lo ha ribattezzato mister Bertolini) ha palesato la sua avversione per i giallorossi. Piazzatosi in una zona d'ombra dove ha messo radici per tutta la partita, il criminale ha alzato una sola volta la bandierina, per segnalare una rimessa inesistente in favore degli avversari bloccando così una potenziale azione da gol dei Galaxy. Subito dopo questo gesto si è girato verso l'allenatore avversario facendogli l'occhiolino e stringendogli la mano, segno che c'era un accordo tra i due. Finita la partita, il cane è fuggito dal campo sotto una pioggia di fischi e si è recato verso il pullman giallorosso con una chiave inglese per manomettere le ruote del mezzo. Fermato dall'autista, ha desistito e ha cercato di giustificarsi in modo però abbastanza ridicolo, arrivando ad alzare la voce e a gridare minaccioso: 'Tu non sai chi sono io e che persone conosco'. Si vocifera che negli spogliatoi Caracciolo abbia subito un attacco verbale da parte dei giallorossi infuriati, e che abbia così lasciato la stanza per recarsi dagli avversari, con i quali si sarebbe complimentato e dai quali avrebbe ricevuto un cestino di vimini colmo di supposte al gusto di rabarbaro, le preferite del magazziniere. Seguiranno sviluppi in merito alla triste vicenda. Va però sottolineata l'esasperazione di una squadra che lavora e costruisce ogni giorno il proprio sogno e che vede il proprio lavoro minato da una persona nefasta, maligna, un personaggio diabolico che fa male al calcio.