Conferenza stampa 27/10/2016
- USO Channel
- 27 ott 2016
- Tempo di lettura: 4 min

La quinta giornata di campionato vede contrapporsi USO Galaxy e Inzino, match di cartello della giornata. I padroni di casa vengono dalla lunga trasferta di Pezzaze e ritornano a casa con l’intera posta in palio. Per i biancoblu, invece, la partita casalinga con il Sanse Lume ha regalato un punticino prezioso, riuscendo a fermare una delle tre capoliste. Nessuna delle due compagini ha perciò intenzione di sbagliare. I giallorossi ritrovano il piccolo Bregoli in panchina, magari pronto ad essere buttato nella mischia all’occorrenza e soprattutto Fioretti, dopo aver scontato la squalifica. Dopo la conferenza stampa di Mister Rinaldini per gli ospiti, è il turno di capitan Bani per i giallorossi.
Ecco le sue parole.
- Che tipo di avversario è l’Inzino?
“Li abbiamo affrontati quest’anno in amichevole e l’anno scorso in campionato. Li conosciamo bene, ma non siamo mai riusciti a vincere. Sono una squadra ottima, dotati di grande tecnica e fisicità. La partita sarà difficilissima, ma sono queste le gare da vincere se abbiamo intenzione di puntare al titolo. Sarà importante non farli respirare e tenerli a distanza perché loro sono bravissimi davanti. In passato abbiamo sofferto il loro centravanti, ma sabato sarà diverso, abbiamo studiato delle contromosse; speriamo siano efficaci.”
- Dopo la panchina con l’Aurora sabato a Pezzaze è tornato titolare. Come l’ha presa?
“Le scelte dei mister non di discutono. Con loro c’è un atto di fede perchè ogni loro decisione è per il bene della squadra, sanno quello che fanno e sono affamati di vittorie. Non ho iniziato bene e la panchina non è stata una punizione, l’importante è il bene della squadra. Purtroppo a metà preparazione sono dovuto correre alle Canarie, altrimenti sarebbe saltato il mio matrimonio. Ora sto crescendo di condizione e so che tornerò sui miei livelli molto presto. Partire titolare è ovviamente un orgoglio e simbolo di grande responsabilità, ma anche chi subentra può essere decisivo, questo è il pensiero di tutti. Quello che conta è dare sempre il 100%.”
- Com’è l’atmosfera all’interno del gruppo?
“Cambiare così tante cose nell’arco di poco tempo può comportare grosse ripercussioni all’interno dell’ambiente, ma noi siamo stati bravi a non cadere nel tranello. Abbiamo un’altra mentalità e la forza del gruppo è stato il nostro segreto. Nessuno si è montato la testa e lo stiamo dimostrando. Qui vige il rispetto reciproco e si rispettano le regole perché qualcuno le fa rispettare, prima era diverso. Si respira un’aria diversa dall’anno passato, ma non per questo peggiore. Il cambiamento porta nuovi stimoli e bisogna saper toccare le corde giuste per poter centrare gli obiettivi che abbiamo in testa.”
- È finalmente tornato al gol dopo tanto tempo. È una liberazione?
“In un certo senso sì. Lo aspettavo da tanto tempo, ma non ho vissuto l’attesa come una disfatta. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato e sono contentissimo che sia arrivato in una partita così delicata e fondamentale, in un momento decisivo. Lo vorrei dedicare a mio papà e mio nonno che sono sempre tra gli spalti e soprattutto nel mio cuore. Sono felici quando gioco perché non ne possono più di vedermi in casa a studiare.”
- Cosa significa indossare la fascia di capitano dei Galaxy?
“Innanzitutto è un onore e motivo di grande orgoglio per me. Sinceramente non me l’aspettavo di essere nominato capitano, soprattutto per i miei compagni più anziani ed esperti, ma quando lo staff mi ha consegnato la fascia non mi sono tirato indietro, rispondendo positivamente alla fiducia posta nei miei confronti. Ho sentito dire da tanti detrattori che ho sofferto la pressione, ma non è assolutamente vero, anzi. Dopo la mia prestazione con l’Aurora Lume, al ritorno in hotel, mi sono messo a fissare la fascia e lì ho capito che dovevo fare di più. Essere il rappresentante in campo dei Galaxy significa assumersi tutte le responsabilità del caso. Ho l’obbligo morale di motivare i miei compagni in campo e dare loro l’esempio. Ci metterò la faccia se dovesse essere necessario e sarò l’immagine di questa squadra: semplice e determinata.”
- Inizialmente lei ha giocato come centrocampista, poi arretrato come difensore e persino esterno. Qual è il suo ruolo? Dove si sente più a suo agio?
“Non mi identifico in un ruolo preciso, sono a disposizione della squadra. Le mie caratteristiche mi permettono di creare il gioco, per questo nasco come centrocampista. Con il tempo però ho saputo migliorare le mie tempistiche di gioco, riuscendo a dominare anche da difensore, senza perdere l’occasione per impostare da dietro. Mi trovo a mio agio in entrambi i ruoli; ho giocato da esterno per necessità, ma credo che in quella posizione ci siano giocatori più adatti. L’idea è quella di avere due giocatori tecnici su due linee di gioco differenti per avere sempre un’opportunità di palleggio.”
- Siete ancora imbattuti dopo 4 gare. Dove potete arrivare?
“Non ci nascondiamo di fronte alle aspettative di società e tifosi. Vogliamo regalare il più possibile a chi con affetto ci dimostra la propria vicinanza. Sappiamo di poter arrivare lontano, le caratteristiche della rosa ce lo permettono. Ogni partita è un passo verso i Provinciali e arrivarci sarebbe un sogno. Il girone è impegnativo, ogni partita nasconde delle insidie, per ora siamo stati bravi, dobbiamo continuare così, senza adagiarci come successo in passato. Se dimostreremo di avere la stessa determinazione di queste quattro uscite durante tutto il campionato nulla ci potrà fermare.”
Comentarios